La sessualità, in qualunque sua forma ed espressione, rappresenta una parte fondamentale dell’identità personale: essa si trova infatti alla base di molti comportamenti umani complessi ed è influenzata dall’interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali.
Cos’è la salute sessuale?
Nella storia, la sessualità è sempre stata vincolata a tabù sociali e culturali, che, attraverso pregiudizi e condanne, hanno limitato la possibilità di esprimersi in modo autentico e libero.
Nel 1974, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si è riunita a Ginevra dando ufficialmente valore alla salute sessuale come parte integrante e indispensabile di una buona salute generale. Da quel momento, è stato quindi riconosciuto come la sessualità fosse uno strumento di arricchimento personale, di comunicazione, di amore, nonché parte integrante del benessere generale di ogni individuo. Ed è così che la salute sessuale è entrata a far parte della medicina del benessere, la quale mette in primo piano la salute, non considerandola solo un’assenza di malattia, ma un concetto molto più ampio e complesso.
Il benessere sessuale, inoltre, non si riferisce solo ad una condizione di appagamento condiviso nelle proprie relazioni di coppia, ma si tratta principalmente di stare bene con se stessi e con il proprio corpo, indipendentemente dalla persona che ci sta accanto.
Quando nasce il movimento della Sex Positivity e perché?
Possiamo dire che, grazie al valore riconosciuto alla sessualità nelle vite degli individui, è nato il movimento della Sex Positivity. Sempre più si sentiva l’esigenza di imparare ad occuparsi del piacere fine a se stesso e non più soltanto della sofferenza fisica o psichica, che, se prese singolarmente ignorando la controparte “positiva”, possono portare all’idea di sentirsi sbagliati, non all’altezza delle situazioni. Nella sessualità positiva si dà un significato più ampio alla sessualità stessa, cercando di eliminare i sensi di colpa, la vergogna e promuovendo l’espressione degli atteggiamenti positivi in assenza di giudizio.
Il sesso non è qualcosa “da fare in un certo modo”, ma un mezzo per entrare in contatto con se stessi e con chi desideriamo attraverso l’esplorazione e la riscoperta del piacere. Essere sex positive non significa essere sessualmente attivi o eccessivamente disinibiti, ma vuol dire avvicinarsi al sesso esplorando i propri piaceri e limiti, seguendo le proprie regole, sentendo di esprimere se stessi in un contesto di rispettosa libertà.
I pilastri della Sex Positivity
A tal proposito, analizziamo quali sono i pilastri alla base del movimento della Sex Positivity:
- Consenso. Innanzitutto, il sesso in ogni situazione deve essere consensuale, cioè rispettare il volere di tutti i soggetti coinvolti in maniera esplicita, senza che questi sentano minacciata in alcun modo la propria libertà e integrità;
- Sicurezza. Il sesso deve essere sicuro, da ogni punto di vista. Per esprimere la propria libertà è necessario proteggersi per fare in modo di evitare malattie sessualmente trasmissibili, gravidanze indesiderate o qualsiasi altro avvenimento che metta in pericolo il proprio corpo o psiche. Questo vale naturalmente anche per le pratiche BDSM, che, se non praticate con regole e sicurezza, potrebbero condurre a situazioni dolorose o pericolose;
- Inclusività. Il sesso deve essere inclusivo, accogliendo al suo interno tutti gli orientamenti sessuali, identità di genere, gusti e preferenze con l’unico limite del rispetto del consenso altrui. L’obiettivo è quello di permettere a chiunque di godere degli stessi diritti di libertà di scelta ed espressione di sé;
- Abbattimento di stereotipi e disuguaglianze. Il sesso va oltre ogni stereotipo e differenza di genere, etnia, orientamento sessuale, identità di genere: chiunque deve avere il diritto di fare o non fare sesso, quando, come e con chi desidera;
- Libertà. Il sesso non è vittima di shaming: nessuna condotta che venga praticata nel rispetto delle persone coinvolte deve essere giudicata, colpevolizzata, stigmatizzata;
- Pornografia etica. Il sesso si esprime attraverso una pornografia etica, che mette in mostra una sessualità educativa, più realistica e rispettosa, che sia un mezzo efficace per fare educazione sessuale. La pornografia mainstream a cui siamo abituati mette in luce diversi problemi, tra cui:
- assenza di consenso;
- rappresentazione di corpi “perfetti” in assenza di diversità etnica o di differenti forme e condizioni fisiche;
- focus sulla prestazionalità estrema;
- minima presenza di contraccezione;
- dinamiche di potere sbilanciate tra uomini e donne.
Il movimento sex positive chiede una pornografia in cui si rappresenti l’individuo in quanto tale, non come un oggetto. Pretende inoltre il rispetto verso la categoria di chi lavora come sex worker, con trattamenti e retribuzioni adeguate.
- Diritto a non desiderare il sesso. Il sesso non è obbligatorio e la sua presenza nella vita di una persona non deve per forza essere richiesta e attesa. Essendo un atto naturale è legittimo scegliere di non desiderarlo e di non volerlo mettere in pratica.
La Sex Positivity è un movimento che lotta per abbattere i tabù e la vergogna che aleggiano intorno a tutto ciò che riguarda la sessualità a 360°. È un movimento inclusivo, che cerca di mettere in connessione l’universo femminista e la comunità LGBTQI+.
Essere positivi verso la sessualità richiede in primis di scoprire e approfondire i propri bisogni e le fonti del proprio piacere sessuale, per poi estendere, successivamente, queste consapevolezze anche all’esterno. Questo passaggio non è sempre facile, proprio in virtù del bagaglio e della storia personale di ciascuno, che può differire in base all’educazione ricevuta, ai valori culturali, sociali e religiosi di appartenenza, e alle esperienze personali pregresse, soprattutto quando traumatiche e legate ad emozioni negative.
Il concetto di Sex Positivity sottolinea il legame inscindibile fra salute sessuale, diritti e piacere, con l’obiettivo di creare e promuovere educazione, e trasmettere il messaggio di come il piacere sessuale si manifesti diversamente per ognuno di noi.
Educazione sessuale: a che punto siamo?
Questa necessità di promuovere e proteggere i diritti sessuali e all’educazione è stata ribadita a più riprese nel tempo: nel 1997 è nata appositamente la “Declaration of Sexual Rights”, aggiornata poi nel 2014, che nell’Art. 10 riporta: “L’educazione sessuale è un diritto di tutti. Deve essere adeguata all’età, informare culturalmente e deve basarsi sui diritti dell’uomo e sulla parità di genere. Non solo ma deve essere un approccio positivo alla sessualità e al piacere.”
Sempre con lo scopo di diffondere la necessità di una maggiore azione educativa sulla salute sessuale, la World Association for Sexual Health (WAS) – organizzazione internazionale fondata nel 1978 a Roma, che rappresenta e dà voce ai sessuologi di tutto il mondo – ha istituito il 4 settembre la Giornata Mondiale della Salute Sessuale.
Purtroppo, nonostante gli sforzi, i dati della Federazione Italiana Sessuologia Scientifica (FISS) e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) riportano come, ancora nel 2020, solo il 19% dei medici facesse domande sull’argomento ai propri pazienti e come questi, di conseguenza, preferissero fare ricerche online piuttosto che effettuare una consultazione con uno specialista del settore.
Il nostro vuole essere un importante reminder: il benessere sessuale è una componente essenziale per il nostro organismo, così come per la nostra psiche, e non andrebbe mai trascurato o dato per scontato. Avere la possibilità di rivolgersi a professioniste e professionisti specializzati permette di raggiungere una maggiore consapevolezza di sé, dei propri bisogni e desideri, e di vivere pertanto una vita più ricca, serena e salutare.
Se vuoi prenotare una consulenza psicosessuologica con uno dei nostri esperti, visita il nostro servizio dedicato alla consulenza psicosessuologica cliccando qui.
Questo articolo è stato scritto dalla Dott.ssa Claudia Bava, Psicologa e Consulente Sessuale. Per prenotare una consulenza psicosessuologica con la Dottoressa, clicca qui.
Sitografia
Autori vari (2023), Benessere sessuale: cos’è e perché è importante, Ihealthyou. https://blog.ihy-ihealthyou.com/giornata-mondiale-benessere-sessuale
Autori vari (2022), Cos’è la sex positivity?, Veracura. https://veracura.network/sex-positivity/
Dott.ssa Nicoletta Remiddi, Cosa vuol dire essere sex positive, Psicologhe in rete. https://psicologheinrete.it/senza-categoria/cosa-vuol-dire-essere-sex-positive
Simona Sirianni (2020), Sexual positivity, che cos’è e perché può renderci persone migliori, GQitalia.it. https://www.gqitalia.it/lifestyle/article/sexual-positivity-cosa-e-perche-ci-rende-migliori