Un 2024 di progressi e sfide: endometriosi e PMA nei nuovi LEA

Uno stetoscopio con sotto un foglio clinico d'ospedale e una penna per compilarlo

Il 2024 si chiude con un’importante novità per la salute femminile: l’inclusione dell’endometriosi e delle procedure per la procreazione medicalmente assistita (PMA) nei Nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Questo passo rappresenta un riconoscimento cruciale della complessità e dell’impatto di queste condizioni sulla qualità della vita delle donne.


Tuttavia, ogni progresso porta con sé nuove sfide. L’adozione di queste misure, seppur significativa, evidenzia lacune che richiedono l’impegno di istituzioni, professionisti e comunità per garantire un accesso equo e una reale efficacia delle cure. Questo articolo esplora i progressi compiuti, le criticità ancora da affrontare e gli obiettivi su cui puntare per il 2025, con un invito a riflettere su come il settore dell’ostetricia e della salute femminile possa continuare a evolvere.

Un’occasione per celebrare i traguardi raggiunti, ma anche per guardare avanti, verso una sanità più inclusiva e consapevole.

I Nuovi LEA: Un passo avanti significativo

  • Cosa cambia: Dal 30 dicembre 2024 saranno introdotte nell'ambito dei Nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) procedure per la procreazione medicalmente assistita (PMA) e la cura e la diagnosi dell’endometriosi.
  • Perché è importante: Riconoscimento della gravità dell’endometriosi e introduzione delle esenzioni a livello nazionale per i gradi 3 e 4.

Ci sono, però, anche limiti significativi come riporta l’Associazione Progetto Endometriosi (APE), andiamo a vedere quali. 

Le criticità da affrontare nel 2025

  • Esenzioni limitate: Le esenzioni sono limitate alle persone con endometriosi di grado 3 o 4, non considerando dunque l’importanza delle misure preventive che potrebbero essere effettuate nei primi due gradi per evitare l’aggravamento della patologia.
  • Accesso non uniforme: La qualità e la tempestività del servizio possono variare notevolmente in base alle strutture sanitarie locali. In alcune aree del paese le risorse potrebbero non essere sufficienti a garantire un accesso rapido e adeguato alle cure con lunghe liste d’attesa.
  • Formazione sanitaria: Carenza di personale formato adeguatamente con conseguente carenza di assistenza e ritardo diagnostico.

Obiettivi futuri: verso una salute più inclusiva

Se, da un lato, l'inclusione dell'endometriosi nei nuovi LEA rappresenta un grande passo avanti, dall'altro, ci sono ancora dei limiti significativi da affrontare. Questi riguardano principalmente l'accessibilità pratica, la distribuzione delle risorse e la coordinazione tra i vari livelli di assistenza sanitaria.

Affinché questa riforma possa davvero avere un impatto positivo sulla vita delle pazienti si dovrebbe garantire un accesso universale e completo alle cure introducendo anche le esenzioni per le forme meno gravi della patologia, incrementando la formazione del personale sanitario e lavorando sulle lunghe liste d’attesa per ridurre il ritardo diagnostico.

Conclusione

Ci auguriamo con tutto il cuore che questo 2025 possa portare con sé nuove scoperte scientifiche sui corpi femminili, nuove tutele per chi soffre di patologie invalidanti e nuove forme di cura e prevenzione per tutte quelle patologie che sono ancora al giorno d’oggi troppo poco conosciute. 

 

Fonti

Questo articolo è stato scritto insieme a:
Associazione Selene
Spazio Ostetrico e Riabilitazione pelvica | Ostetricia, Osteopatia e Riabilitazione pelvica
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